Home > Approfondimenti > Sintomi -> La visita fisioterapica, la scheda e le scale di valutazione in fisioterapia
La valutazione fisioterapica è lo strumento di cui si avvale il fisioterapista, nel corso della visita fisioterapica, per – come dice la parola stessa – effettuare una valutazione del paziente finalizzata a progettare un programma di trattamento appropriato e individualizzato. La valutazione funzionale fisioterapica è dunque un elemento critico nella determinazione del corretto trattamento fisioterapico. Le scale di valutazione fisioterapica vengono utilizzate per determinare oggettivamente la funzionalità di base di un paziente all’inizio del trattamento.
Una volta iniziato il trattamento, lo stesso strumento può essere utilizzato per determinare i progressi e l’efficacia del programma riabilitativo scelto.
La valutazione fisioterapica può includere aspetti sia strutturali che funzionali. Ad esempio, per le lesioni acute e traumatiche di solito è più appropriata una valutazione con un forte approccio strutturale, mentre per le lesioni croniche e/o ad esordio graduale, di solito è più appropriata una valutazione con un forte approccio funzionale. Per una corretta valutazione vengono utilizzate le scale di valutazione fisioterapica relative alla specifica patologia del paziente ed i punteggi vengono registrati in una scheda di valutazione fisioterapica che accompagnerà il paziente per tutto il periodo di trattamento, al fine di monitorare i progressi ottenuti attraverso il piano terapeutico prescelto.
Molte condizioni sono complesse, il che richiede la capacità di analizzare tutte le informazioni rilevanti (storia del paziente, sintomi, fattori aggravanti, obiettivi del paziente, storia medica passata, risultati di valutazioni/esami clinici, diagnostica per immagini, ecc.).
Sebbene ci si confronti spesso con condizioni complesse e con fattori complessi, una corretta valutazione fisioterapica consente di avvalersi di un trattamento che non è complesso, ma appropriato.
Nel corso della visita di fisioterapia, il fisioterapista sottopone il paziente ad una serie di domande, tutte finalizzate alla redazione della più corretta valutazione fisioterapica e che riguardano i sintomi, lo stile di vita, lo stato di salute generale e il tipo di lavoro che il paziente conduce. Il fisioterapista approfondisce anche quando e come è iniziato il problema e cosa lo rende più o meno invalidante e in che modo influisce sulla vita del paziente e le sue attività quotidiane.
Nel corso della valutazione, il fisioterapista esamina il paziente non solo nell’area del dolore o della lesione lamentata, ma anche nelle altre aree che possono causare o contribuire al problema. Non tutti sanno, ad esempio, che la regione cervicale può essere responsabile di un dolore alla mano. L’esame prende in considerazione anche il livello di dolore. Alla fine di questa valutazione iniziale è possibile elaborare un piano personalizzato che può includere trattamenti fisioterapici per alleviare il dolore, aumentare il movimento, rilassare i muscoli, fornire ausili ed esercizi per la riabilitazione. Comprendere il problema e le sue cause è il passo più importante per lavorare in modo più efficace per la guarigione.
Le scale di valutazione fisioterapica sono numerose e sono prevalentemente divise in quattro categorie:
Le misure di autovalutazione vengono in genere acquisite sotto forma di questionario elaborato con un sistema di punti predeterminato alle risposte del paziente. Sebbene le misure di autovalutazione sembrino di natura soggettiva, le misure di autovalutazione oggettivano la percezione di un paziente.
Le misure basate sulle prestazioni richiedono che il paziente esegua una serie di movimenti o attività. I punteggi per le misure basate sulle prestazioni possono essere basati su una misurazione oggettiva (ad esempio, il tempo per completare un compito) o una valutazione qualitativa a cui viene assegnato un punteggio (ad esempio, meccanica normale o anormale per un determinato compito).
Le misure riportate dall’osservatore sono quelle “a completamento” riferite da un genitore, da un caregiver o da qualcuno che osserva regolarmente il paziente su base giornaliera.
Le misure riportate dal medico, infine, sono elaborate da un operatore sanitario.
La scheda di valutazione fisioterapica funzionale è il documento che il fisioterapista compila a partire dalla visita. Nella scheda vengono descritti e quantificati i problemi del paziente valutati tramite le misurazioni, i test e le scale di valutazione. Nella scheda, che riepiloga e raccoglie tutte le caratteristiche del paziente, vengono anche annotate tutte le informazioni relative alla riabilitazione fisioterapica pianificata per la gestione del paziente, la terapia fisioterapica condotta e, se necessario, la ginnastica fisioterapica assegnata. La scheda di valutazione è accompagnata dal diario dei trattamenti che traccia tutti i progressi del paziente e le eventuali rivalutazioni dei trattamenti in funzione del raggiungimento o meno degli obiettivi stabiliti.
La prima seduta fisioterapica, normalmente, si concentra sulla valutazione della natura del dolore o della lesione utilizzando test fisici, riservando le successive sedute al trattamento vero e proprio. Questo momento è successivo alla prima visita, dedicata alla diagnosi fisioterapica, ossia alla valutazione iniziale e alla definizione degli obiettivi per il trattamento.
Nel corso di questa prima seduta è spesso necessario eseguire test fisici per determinare mobilità e flessibilità del paziente, forza, stabilità articolare, riflessi, sensazione e test dei nervi, tanto per citarne alcuni. Questi test sono importanti per “progettare” la migliore riabilitazione fisioterapica possibile per il paziente. In genere, in quest’occasione si definisce anche la ginnastica fisioterapica da fare a casa, così che il paziente possa assumere un ruolo diretto e attivo nel recupero.
Tags: Valutazione fisioterapica
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