Home > Approfondimenti > Patologie -> Il torcicollo: cause, sintomi, rimedi e terapie
Capita molto di frequente che i pazienti ci chiamino disperati con questa domanda: “Ho un fortissimo torcicollo, cosa posso fare?”. Ed è effettivamente hanno ragione perché quando capita questo sfortunato, ma piuttosto frequente, evento non si sa proprio come uscirne.In questo articolo cercheremo di fare un po di chiarezza sul torcicollo, su come curarlo ed evitare le recidive.
Con torcicollo si intende un episodio di dolore spesso molto acuto che coinvolge i muscoli laterali o posteriori della cervicale, generalmente con un esordio improvviso e un forte spasmo dei muscoli che collegano la testa alle spalle. Il torcicollo non passa nel giro qualche ora ma generalmente non dura più di sette – dieci giorni, in modo piuttosto persistente. Talvolta un senso di rigidità può perdurare in modo cronico, ma il quel caso non si può più parlare di torcicollo, ma piuttosto di cervicalgia. In altri casi si possono avere episodi di torcicollo frequente, anche senza che il disturbo sia presente tra un episodio e l’altro.
In ogni caso i muscoli maggiormente coinvolti in questo disturbo sono i muscoli scaleni, il trapezio, l’elevatore della scapola, lo sterno cleido occipito mastoideo e spesso anche i muscoli collegati alle scapole come ad esempio i muscoli romboidi.
I sintomi del torcicollo sono decisamente evidenti: dolore molto acuto sui muscoli del tratto cervicale, che generalmente peggiorano, talvolta, in tutti i movimenti del collo, anche lievi. La sensazione è quella di avere il collo completamente bloccato e il solo atto di respirare a grande ampiezza oppure tossire o starnutire sembrano peggiorare la situazione.
Quando si parla di cause del torcicollo dobbiamo fare un’importante distinzione tra quelle che sono le possibili cause vere e proprie e quali sono i fattori scatenanti.
Per quanto riguarda le cause possiamo dire che generalmente sono più esposti i soggetti che hanno una funzionalità cervicale alterata, ossia uno squilibrio dei diversi “vettori” muscolari che agiscono sul collo e sulle spalle: muscoli troppo rigidi o troppo deboli possono rappresentare quel sottofondo che non permette al nostro collo di funzionare correttamente durante i movimenti della vita quotidiana, anche in assenza di dolore o fastidio.
Per quanto concerne i fattori scatenanti sicuramente abbiamo gli sbalzi di temperatura (ad esempio passare dal caldo al freddo quando si è sudati oppure rimanere sotto ad un climatizzatore troppo diretto) oppure movimenti bruschi e non controllati oppure ancora situazioni traumatiche, anche indirette, come ad esempio un colpo di frusta o una caduta sul sacro.
Indubbiamente avere una postura alterata oppure svolgere un’attività lavorativa sedentaria al computer aumentano il rischio di incorrere in questo spiacevole disturbo, così come ansia e stress connesse ad una cattiva respirazione.
Il torcicollo è un disturbo che ogni anno coinvolge decine di pazienti che si rivolgono al nostro Centro di Fisioterapia di Torino e generalmente le domande che pongono sono quasi sempre le medesime: vediamo assieme quali sono.
Generalmente il torcicollo ha una durata media che varia dai tre o quattro giorni fino ai sette o dieci giorni nei casi più gravi.
Generalmente le posizioni più tollerate sono quelle a pancia in su (con o senza cuscino) e sul fianco con un cuscino alto quanto la nostra spalla: si sconsiglia di dormire a pancia in giù, in quanto il collo sarebbe costretto a mantenere una posizione in rotazione che peggiora i sintomi.
In caso di torcicollo consigliamo di utilizzare il cellulare o il tablet al massimo fino ad un’ora prima di andare a dormire, in modo da non sollecitare eccessivamente il collo in posizione flessa e di eseguire qualche blando esercizio di stretching.
I rimedi per il torcicollo spaziano dalle terapie farmacologiche locali o sistemiche come i cerotti medicati o i farmaci per bocca, terapie rispetto alle quali consigliamo di rivolgersi direttamente al proprio medico curante, alla fisioterapia. Quest’ultima a sua volta si avvale di una serie di strategie terapeutiche atte in primis alla riduzione del dolore e dell’infiammazione locale, come la terapia manuale e la terapia strumentale. All’interno del percorso fisioterapico è poi possibile utilizzare altri strumenti come il taping neuro muscolare e tecniche respiratorie specifiche per la situazione.
Anche il trattamento osteopatico, una volta ridotta la fase acuta, costituisce un buon approccio al trattamento del torcicollo, dal momento che “per far passare il torcicollo” spesso si rivela utile valutare il funzionamento di tutte quelle regioni corporee collegate alla zona dolorante.
Sebbene si consigli di seguire un percorso appropriato di recupero attraverso il proprio medico di base e la fisioterapia, spesso i pazienti ci chiedono suggerimenti circa i rimedi veloci e immediati, per alleviare i sintomi di questo fastidioso problema.
Sicuramente tra i consigli che ci sentiamo di dare il principale è quello di contattare il proprio medico per una corretta terapia del caldo e del freddo: in ogni caso il più delle volte la terapia del caldo è la migliore: un panno caldo umido, i cerotti, la borsa dell’acqua calda o semplicemente una doccia calda sono strumenti semplici ma utili per ridurre lo spasmo muscolare, con un’azione miorilassante di efficacia comprovata. Una possibile alternativa, da utilizzare soltanto nel caso in cui questa apporti beneficio, consiste nell’applicare localmente una borsa del ghiaccio, per una decina di minuti per tre o quattro volte al giorno. Generalmente quest’ultima è una strategia che si utilizza nei primi due o tre giorni dall’esordio del sintomo.
A parte le terapie applicabili in autonomia descritte in precedenza, sicuramente in caso di torcicollo è buona norma rivolgersi ad un fisioterapista che, attraverso una serie di tecniche che spaziano dalla terapia manuale all’utilizzo di terapie strumentali come la tecarterapia all’applicazione del taping neuro muscolare, può aiutare a rilassare la zona dolente, in modo assolutamente delicato e soprattutto sicuro.
Il torcicollo porta inevitabilmente ad una grande rigidità di tutto il tratto cervicale ma non solo: infatti anche le zone indirettamente collegate al collo possono subirne le conseguenze, come le spalle o l’articolazione tempo mandibolare (quella che serve per aprire e chiudere la bocca).
Quindi gli esercizi che consigliamo sono quelli rivolti alla mobilizzazione di queste regioni ma con una regola ben precisa: i movimenti non devono in alcun modo peggiorare i sintomi. Per questo non occorre “forzare” i movimenti ma cercare di effettuarli in modo dolce, lento e delicato.
Applicando queste regole possiamo fare delle piccole circonduzioni del collo, dei movimenti di inclinazione laterale o di rotazione oppure aprire e chiudere la bocca senza stringere i denti oppure ancora fare delle circonduzioni delle spalle in senso orario e antiorario.
Un altro ottimo esercizio consiste nel posizionarsi sdraiati a pancia in alto su un tappetino, con le ginocchia piegate e piedi appoggiati a terra, eventualmente con un piccolo spessore posizionato dietro la testa. Da questa posizione l’esercizio consiste nell’effettuare una sequenza di respirazioni utilizzando il muscolo diaframma, immaginando di portare l’aria dentro la pancia durante la fase di inspirazione. Generalmente si effettuano cicli dalle venti alle trenta respirazioni, intervallati da qualche minuto a respirazione libera.
Consigliamo di effettuare questi esercizi di ginnastica anche tre o quattro volte al giorno, con abiti comodi e senza fretta.
Il massaggio costituisce indubbiamente una delle tecniche elettive per rilassare la muscolatura cervicale e delle spalle nel torcicollo, sebbene ne sconsigliamo la pratica durante le prime 24-48 ore dall’esordio. Questo in quanto, nelle prime fasi, il dolore si presenta con una intensità molto elevata e spesso le regioni infiammate beneficiano maggiormente di altre tecniche di terapia manuale, come ad esempio il pompage, che consiste in una tecnica di terapia manuale in cui l’operatore applica una serie di delicate trazioni sulla cervicale, seguite da un lento rilascio. Questa è una tecnica che offre una grande sensazione di benessere e generalmente è ben tollerata dal paziente anche durante la fase acuta.
Al termine di questa fase una massaggio decontratturante, connettivale o californiano può sicuramente migliorare la vascolarizzazione dei tessuti molli, come i muscoli e le fasce sovrastanti.
Tags: Esercizi per il benessere
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