Home > Approfondimenti > Patologie -> Artrosi della mano: sintomi, rimedi e cure
L’artrosi della mano è una patologia che riguarda circa l’11% della famiglia dell’artrosi. Prima della mano le articolazioni più colpite sono la colonna lombare, quella cervicale, ginocchio e anca. La frequenza dell’artrosi colpisce in modo più frequente all’avanzare dell’età. Si calcola che si abbia fra il 58% e il 68% di probabilità che insorga dopo i 65 anni. Si dimezza invece la possibilità che insorga nella fascia d’età dai 45 ai 64 anni.
L’artrosi può essere classificata in primaria e secondaria. L’artrosi primaria (localizzata o generalizzata) è un’alterazione metabolica primitiva della cartilagine articolare senza patologie concomitanti. L’artrosi secondaria (post traumatica, congenita, acquisita) è correlata invece ad una patologia che prevede l’esistenza di un processo degenerativo ed è in rapporto a fattori estrinseci alla cartilagine.
In verità il processo artrosico non riguarda solo ed esclusivamente la cartilagine articolare, ma anche l’osso, la capsula, i legamenti e la membrana sinoviale.
I sintomi più frequenti sono dolore, prevalentemente mattutino. Dolore costante, profondo e continuo.
Il movimento mitiga i sintomi. Il trattamento di solito è conservativo e farmacologico.
L’artrosi, eziopatogeneticamente parlando, presenta degli stadi di degenerazione progressivi. Si passa da una fase di normalità, dove sia a livello macro che micro, la cartilagine si presenta bianca liscia e compatta e i proteglicani, a livello microcellulare, forniscono grande tenore strutturale. Si ha poi una fase di rammollimento a cui segue una fase di fibrillazione e poi fissurazione. Questo processo degenerativo può durare molti anni e di conseguenza raramente sfocia in dolore acuto o impotenza funzionale immediata. Diventano visibili a questo punto i noduli di Heberden, segno caratteristico di questa patologia.
Quando i noduli diventano evidenti e la cartilagine subisce importanti modifiche, l’artrosi deforma gravemente i rapporti articolari. In quel caso l’artrosi viene definita deformante. Anche in questo caso il trattamento è conservativo e verrà affrontato nei paragrafi successivi.
L’artrosi dell’articolazione trapezio metacarpale della mano viene definita anche rizartrosi. In questo caso l’artrosi colpisce in modo localizzato e preciso un’articolazione, come il pollice della mano sinistra o destra e che ha ampia mobilità rendendo il suo movimento dolente. In questi casi purtroppo anche la presa subisce delle modifiche.
I sintomi dell’artrosi della mano prevedono dolore profondo, costante e continuo. Il movimento può apportare del beneficio o peggiorare la situazione, dipende dal grado di degenerazione dei tessuti e dalla gravità della patologia. I sintomi dell’artrosi alla mano possono reagire ai cambiamenti climatici.
Il trattamento conservativo e quindi i rimedi per l’artrosi della mano prevedono l’igiene comportamentale, quindi evitare il sovraccarico articolare e cercare di mantenere sempre la mobilità.
Ricorrere alla terapia farmacologica in caso di infiammazione acuta sempre sotto controllo medico.
Esistono le terapie strumentali in grado di lenire la condizione dolorosa dovuta all’infiammazione, come ultrasuoni e magnetoterapia. Gli ultrasuoni è una terapia basata sulle vibrazioni acustiche a frequenza elevata. Questo fa sì che le strutture cellulari si muovano e generino calore terapeutico.
La terapia con ultrasuoni può essere somministrata in due modi diversi: per contatto (con testina mobile o fissa) o a immersione. Il primo modo prevede l’utilizzo di elettrodi, mobili o fissi, che entrano in contatto con la cute, separati – in caso di necessità – da un gel. La seconda prevede che la parte interessata e la testina ultrasonica siano immerse in acqua.
La magnetoterapia sfrutta la potenzialità dei campi magnetici sulle cellule. Ripristina il corretto potenziale di membrana a riposo, permettendo alla cellula di accelerare i suoi processi di recupero.
Tags: Artrosi
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