Home > Approfondimenti > Patologie -> Artrosi Cervicale: sintomi, cause, rimedi e terapie
L’artrosi, in generale, è un’alterazione degenerativa di un distretto articolare, che comprende la cartilagine articolare e i segmenti ossei sottostanti: il grado di disabilità che ne deriva dipende dalla gravità della degenerazione stessa, che può essere lieve, moderata, marcata o grave.
L’artrosi cervicale, spesso definita come artrosi interapofisaria, riguarda quel tratto di colonna vertebrale compreso tra prima e la settima vertebra cervicale (C1 – C7) e ancor più nello specifico coinvolge le cosiddette “faccette” tra una vertebra e l’altra. In questo disturbo degenerativo tipicamente collegato all’avanzare degli anni, talvolta anche il disco tra una vertebra e l’altra e altre strutture legamentose di connessione, sono coinvolti a formare un quadro complessivo.
Talvolta sul referto di una lastra (RX) o una risonanza magnetica (RMN) potremo leggere anche altri termini riferiti al quadro clinico della colonna cervicale, come ad esempio spondilosi, spondiloartrosi o spondilouncoartrosi, che in breve possiamo distinguere in questo modo: per spondilosi si intende una degenerazione delle articolazioni vertebrali e del disco intervertebrale tali da esercitare una pressione sul midollo spinale, per spondiloartrosi si intende il quadro precedente in fase avanzata, con la formazione di escrescenze ossee (osteofiti) che riducono ulteriormente la mobilità vertebrale, mentre per spondilouncoartrosi si intende un tipo di spondiloartrosi che caratteristicamente coinvolge le vertebre cervicali, formando dei becchi ossei o uncini (da cui deriva il nome) a livello vertebrale.
Si tratta di disturbi particolarmente diffusi nei soggetti oltre i 45-50 anni, soprattutto se sedentari o caratterizzati da posture lavorative di tipo impiegatizio.
Tuttavia è bene sottolineare che il solo fatto di soffrire di artrosi cervicale non determina automaticamente l’insorgenza di un dolore in questa sede anatomica o che l’aspetto legato al dolore sia direttamente connesso alla degenerazione articolare: questi infatti sono due fattori che possono essere associati ma non strettamente dipendenti in termini di nesso causale.
Di seguito andremo ad analizzare alcuni aspetti significativi riguardo a questa patologia, quali la diagnosi, i sintomi e le cure.
Quando si parla di artrosi cervicale più che di vere e proprie cause è più utile parlare dei diversi fattori di rischio che si associano a questo disturbo, quali indubbiamente l’età (a partire dalla quarta e soprattutto dalla quinta decade), il sesso (maggiormente coinvolto il sesso femminile) e sicuramente i fattori meccanici, ovverosia le condizioni connesse alla postura della nostra colonna vertebrale. E’ bene sottolineare che anche i fattori genetici e quelli connessi a patologie endocrine o metaboliche possono contribuire allo sviluppo della patologia.
Nella maggior parte dei casi le vertebre maggiormente coinvolte nell’artrosi cervicale sono quelle comprese tra C4 – C5 – C6 – C7, ossia tra tra quarta e la settima vertebra cervicale che, come detto, sono maggiormente sollecitate da fattori meccanici – posturali.
Talvolta quando si parla di artrosi cervicale spesso i pazienti avvertono sintomi cosiddetti “vagali”, quali nausea, giramenti di testa o acufeni: occorre innanzitutto precisare che il nervo vago non c’entra con l’artrosi cervicale! O meglio, non è necessariamente e direttamente coinvolto. Il nervo vago, infatti, è un nervo cranico (parte dal cervello) che contrae stretti rapporti con la muscolatura del complesso cervicale, che spesso risulta irrigidita nel caso in cui il paziente soffra di degenerazioni del tratto cervicale. Quindi in definitiva il vago può essere coinvolto nel caso in cui il paziente soffra di artrosi cervicale ma non è direttamente connesso ad essa.
Dolenzia, rigidità, cefalea e alterazione dei movimenti del collo sono indubbiamente i sintomi più conosciuti per chi soffre di artrosi cervicale: questo non è soltanto dovuto alle alterazioni degenerative a carico delle vertebre, ma al complesso sistema muscolare che circonda la nostra colonna vertebrale. Talvolta durante i movimenti del collo può essere avvertita una sensazione come di “sabbia”, che è connesse alle alterazioni meccaniche tipiche di questa patologia.
Quindi in sostanza la rigidità e la dolenzia che avvertiamo durante i movimenti del collo hanno frequentemente una doppia causa: in parte è un disturbo dovuto alle alterazioni connesse direttamente alla sfera vertebrale e in parte è dovuto alle alterazioni connesse ai muscoli e alle fasce che circondano la colonna vertebrale stessa.
Altri sintomi frequentemente associati a questo disturbo sono inoltre:
La vertigine è sintomo caratterizzato da una sensazione di movimento rotatorio – oscillatorio o di sbandamento mentre in realtà si è fermi. Questa sensazione può riguardare se stessi o l’ambiente che ci circonda. Le vertigini possono provocare disturbi assai sgradevoli quali nausea, vomito o mal di testa. È bene sottolineare che la vertigine è un sintomo che può essere causato da un vastissimo numero di condizioni patologiche, per cui è importante che ci sia un corretto inquadramento medico per escludere patologie maggiori.
Sicuramente tra le possibili cause di vertigini esistono quelle di origine cervicale e anche in questo caso le sensazioni sono simili a quelle sopra descritte, ossia sbandamenti, leggero senso di ubriachezza e affaticamento nella messa a fuoco degli oggetti. Questo è dovuto al fatto che la cervicale nel suo complesso (vertebre, muscoli, fasce, vasi sanguigni, nervi) contrae molti rapporti con la testa e in particolar modo con tutti quei recettori che contribuiscono a gestire il nostro equilibrio, tra cui ad esempio il recettore vestibolare, quello visivo e quello occlusale.
Quindi, anche in questo caso, la relazione tra artrosi cervicale e vertigini esiste ma è inserita nel complesso quadro funzionale, fisiologico e biomeccanico tra il collo e la nostra testa.
È fondamentale sottolineare che quando si parla di “mal di testa”, o più propriamente di cefalea, si affronta un disturbo estremamente vasto e complesso, che spesso necessita di un corretto inquadramento di natura medica, al fine di impostare un percorso terapeutico corretto.
La relazione tra artrosi cervicale e mal di testa può essere annoverata tra le cosiddette cefalee di origine primaria, ossia quei mal di testa di origine tensiva che derivano dalla regione cervicale nel suo complesso.
Una volta stabilita a livello macroscopico l’origine del disturbo, un’appropriata valutazione del fisioterapista permette di comprendere quanto il problema possa derivare effettivamente da un processo degenerativo da artrosi cervicale o quanto il disagio sia dovuto alle strutture miofasciali o posturali del paziente e dunque il relativo percorso rieducativo.
Va detto sin dal principio che il processo degenerativo che coinvolge le strutture vertebrali non è reversibile, ossia non è possibile ritornare ad uno stato antecedente a quello cui si è arrivati: sicuramente invece è assolutamente possibile nella maggior parte dei casi rallentare il processo e ottenere un beneficio sia in termini di dolore e tensione muscolare sia in termini di funzionalità, in rapporto all’entità del danno, attraverso un percorso rieducativo.
In quest’ottica sono essenzialmente due gli aspetti su cui è necessario incentrare la propria azione terapeutica: il primo rimedio consiste nel migliorare gli aspetti posturali della colonna vertebrale in toto e nello specifico di quella della regione cervicale, in modo da migliorare la distribuzione meccanica dei diversi vettori muscolari che agiscono sul nostro collo. In sostanza si tratta di intraprendere dei percorsi legati agli esercizi terapeutici mediante specifiche ginnastiche quali, ad esempio, l’RPG o Riprogrammazione Posturale Globale, che mirano, anche attraverso un corretto impianto respiratorio, a migliorare la postura della nostra cervicale. In questa fase spesso si associano dei movimenti specifici di mobilizzazione articolare che hanno come obiettivo una sorta di “lubrificazione” delle nostre vertebre o, per meglio dire, delle articolazioni che le collegano.
Il secondo rimedio per curare l’artrosi cervicale è quello di sottoporsi alle sedute di terapia manuale attraverso le quali un operatore mediante manovre lente e delicate, restituisce quella libertà articolare che limita e rende dolorosi i movimenti del collo.
Anche se il consiglio è quello di affidare la propria cervicale a professionisti preparati, sicuramente alcuni rimedi naturali che le nostre nonne tramandano di generazione in generazione possono rappresentare una valida alternativa, soprattutto quando non è possibile fare una seduta nell’immediato, magari perché siamo nel weekend o in vacanza.
In questo senso l’utilizzo della terapia del “caldo umido” può certamente dare sollievo alla nostra cervicale: in questo senso si tratta di prendere un asciugamano, renderlo caldo umido mediante il vapore generato dal bollore dell’acqua in una pentola e disporlo sulla nostra cervicale per 10-15 minuti. Una volta rimosso l’asciugamano consigliamo di effettuare alcuni movimenti delicati con il collo, come ad esempio movimenti rotatori oppure immaginare di disegnare il numero otto con la punta del naso. In alternativa anche una doccia calda con il getto direzionato direttamente sul collo può costituire una valida alternativa.
Se invece scegliamo di utilizzare l’arma del massaggio indubbiamente l’arnica e gli oli essenziali sono ciò che fa per noi: in questo caso consigliamo di sederci su una sedia in completo appoggio della schiena e di massaggiare delicatamente la muscolatura del collo e delle spalle, sino al completo riassorbimento della crema o dell’olio.
Ad oggi non sono previste cure farmacologiche che agiscono direttamente sull’artrosi cervicale ma soltanto sui sintomi derivanti dalla tensione muscolare che talvolta può peggiorare il quadro sintomatologico: stiamo parlando di farmaci miorilassanti ed eventualmente anti infiammatori, rispetto ai quali tuttavia il nostro consiglio è quello di limitare l’utilizzo e di fare riferimento al proprio medico curante.
Anche l’utilizzo del collare deve essere estremamente limitato nel tempo anche se in generale ne sconsigliamo l’utilizzo poiché, nel lungo periodo, indebolisce la muscolatura di sostegno della cervicale stessa, riducendo oltremodo il suo sostegno.
Per quanto riguarda gli integratori possiamo dire che generalmente quelli che si trovano in commercio avrebbero la funzione di favorire il mantenimento del tessuto cartilagineo, che è molto importante per la salute articolare fatta di collagene. Naturalmente si tratta di un inquadramento utile ma assolutamente insufficiente se non viene migliorata l’efficienza stessa della nostra cervicale, attraverso un serio programma riabilitativo.
Per quanto riguarda i cuscini da utilizzare durante il riposo notturno consigliamo infine cuscini con proprietà ortopediche: in questo senso sicuramente devono avere un certo grado di indeformabilità e di elasticità (ottimo il lattice di origine naturale) e soprattutto un’altezza adeguata, consigliando in generale il riposo sul fianco.
La terapia elettiva per l’artrosi cervicale è essenzialmente quella conservativa, ossia quell’insieme di terapie che fanno parte del mondo riabilitativo e rieducativo, spaziando dalla terapia manuale alla terapia strumentale come ad esempio la Tecar alla ginnastica posturale al miglioramento dell’ergonomia nei movimenti.
Le terapie per l’artrosi cervicale in Fisio Logic porteranno il paziente ad avere una piena e autonoma gestione del disturbo, attraverso una serie di consigli pratici per risolvere il dolore direttamente a casa sua.
Gli esercizi per l’artrosi cervicale hanno due compiti primari: il primo è quello di migliorare la lubrificazione articolare tra le vertebre della colonna cervicale e il secondo quello di stabilizzare la colonna stessa, attraverso l’attivazione di alcuni importanti muscoli profondi.
Ecco alcuni esempi pratici:
Prova ad eseguire gli esercizi tre o quattro volte al giorno, specie quando stai molto tempo fermo nella stessa posizione. E non ti dimenticare di respirare!
Tags: Artrosi, Esercizi per il benessere, Vertebre
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